Estrogeni: cosa sono e relazione con gli steroidi

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Gli estrogeni sono gli ormoni sessuali femminili, sono endogenamente prodotti a partire dal testosterone, attraverso l’azione dell’enzima aromatasi*. Sono proibiti dalla WADA (World Anti-Doping Agency) sia lontano che nei pressi di una competizione, e nella lista della sostanze proibite occupano il “capitolo” S4: Antagonisti e modulatori degli ormoni.

*sono prodotti dall’organismo sia nella donna che nell’uomo (nel secondo, a meno che non vi siano squilibri ormonali, in quantità assai minori).

Come gli androgeni per l’uomo, nella donna gli estrogeni sono responsabili della formazione dei caratteri sessuali secondari (seno, particolare distribuzione dell’adipe, maturazione dell’utero, sviluppo osseo, allargamento del bacino, regolazione del ciclo mestruale).

L’estrogeno più importante è l’estradiolo (figura in alto), il quale interferisce con la regolazione e produzione del testosterone attraverso un intricato meccanismo di “feed-back negativo”. É bene sottolineare che una concentrazione troppo elevata di estradiolo, derivante da un incremento dei livelli di testosterone scaturito dall’assunzione di farmaci, ostacoli la naturale produzione del testosterone stesso.

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Ginecomastia pre e post intervento di rimozione

Una eccessiva produzione di estrogeni può portare a ginecomastia, ritenzione idrica (aumento dell’aldosterone), insulino-resistenza, accumulo di adipe. Per sviare a questi problemi vengono utilizzati dei farmaci detti appunto antiestrogeni. Questi antagonisti degli estrogeni sono utilizzati in abbinamento a cicli di steroidi anabolizzanti per contenere questi effetti indesiderati. Pertanto sono considerati anch’essi doping. I principali farmaci utilizzati come antiestrogeni sono il Nolvadex e il Clomid ma la lista di farmaci è veramente molto ampia, questi ultimi sono divisibili in SERM (modulatori selettivi dei recettori di estrogeni) ed in AI (inibitori aromatasi). Va specificato che, almeno in questo caso, non vale il ragionamento “minor dosaggio uguale minor danno”, poiché anche dosi sotto fisiologiche di ormoni estrogeni possono portare a problemi di salute e performance.

SERM: sono una classe di farmaci non steroidea che agisce sui recettori degli estrogeni. Questi farmaci, a seconda del tessuto sul quale agiscono, possono avere un effetto agonista o antagonista nei confronti degli estrogeni. I SERM interagiscono col testosterone, pertanto sono vietati dai regolamenti anti-doping (anche se si tratta di farmaci non steroidei).

Inibitori dell’aromatasi: appartengono a questo raggruppamento i farmaci che, come intuibile dal nome, bloccano l’azione dell’enzima aromatasi, il quale si occupa della conversione del testosterone in estrogeni. Proprio come i SERM, a causa della loro interazione col testosterone, è vietato il loro utilizzo a fini dopanti.

“Il Clomid ha maggiore potere sull’asse ormonale di quanto non lo abbia il Nolvadex. Tuttavia, il Tamoxifen ha un maggior potere anti-estrogeni e garantisce migliore prevenzione di effetti colletareli come ginecomastia da rebound” [1].

Gli antiestrogeni solitamente sono utilizzati dopo la fine di un ciclo di steroidi, nella celebre PCT (Post Cycle Therapy). Ad esempio in un ciclo della durata totale di 10 settimane, sarà seguito da una PCT di 4-6 settimane, nella quale si assumerà del Nolvadex. Generalmente il dosaggio di quest’ultimo è il seguente: 20-30 mg/dì. Alle volte però, i culturisti, invece che limitarsi a scegliere un farmaco fra il Nolvadex ed il Clomid, li assumono entrambi, ovviamente a dosi inferiori (spesso dimezzate).

Dopo la fine di un ciclo di steroidi e dopo la PCT, per assicurarsi che l’asse ormonale torni ad essere efficiente, come lo era prima di iniziare a doparsi, ci si prende un periodo di pausa. Generalmente questa pausa dura tante settimane, quante sono state quelle dei due cicli (steroidi + PCT). Come per esempio riportano quelli di chemicalbuilding.com, se il ciclo di steroidi è durato 10 settimane e la PCT 4, il periodo di pausa avrà una durata totale di 14 settimane (10+4).

Chiaramente l’assunzione di farmaci antiestrogeni é più o meno importante a seconda che i farmaci anabolizzanti siano o meno aromatizzati.

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Effetti di un trattamento di 10 giorni di anastrazolo (farmaco antiestrogeno) alla dose di 0,5 e 1 mg/giorno sui livelli di estrogeni (estradiolo) e testosterone totale (n/g). Come evidenziano i grafici, l’effetto del farmaco sull’estradiolo (A) e sul testostosterone (B) è inversamente proporzionale: meno estrogeni e più anabolismo [2].

Gli estrogeni, se ci si vuole dopare in maniera più sicura, è fondamentale che vengano tenuti d’occhio. Tuttavia, non sono l’unica cosa da monitorare, ma per altre informazioni vi rimandiamo a → Ormoni androgeni: fisiologia di base, benefici ed effetti collaterali.

Grazie per l’attenzione!

 

Questo articolo è a scopo puramente divulgativo, quanto riportato sopra è da considerarsi libera informazione e non vuole invitare in alcun modo le persone ad assumere sostanze che ricordiamo essere potenzialmente dannose e illegali.


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Bibliografia

Sacchi N. – Farmaci e doping nello sport (Nonsolofitness, 2012)
William Llewellyn – Anabolics (Molecular Nutrition, 2011)
Cravanzola E. – Ormoni androgeni: fisiologia di base, benefici ed effetti collaterali (2016)
1 Costantini M. – PCT (Post Cycle Therapy) – Come, Quando e Perché (2017)
2 Mauras N. et al. – Estrogen suppression in males: metabolic effects (2000)

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