In dei precedenti articoli abbiamo approfondito aspetti di endocrinologia generale della tiroide, ora andremo ad approfondire il suo ruolo nel metabolismo umano. Buona lettura!
Come già spiegato qui, la tiroide è una ghiandola endocrina situata nel collo, vicino alla trachea. Tramite del tessuto connettivo è infatti fissata a degli anelli tracheali. A seconda del sesso e dell’età della persona, dimensione e peso sono variabili (quest’ultimo è stimato intorno ai 25-30 g negli adulti). La tiroide è ben irrorata di sangue, il quale è ricco di iodio. Nella tiroide si trova circa 1/4 dello iodio totale presente nel corpo umano (12,5 grammi su 50). Come da illustrazione la forma di questa ghiandola ricorda vagamente quella della lettera H, le cui stanghette verticali ai lati sono dei lobi (destro e sinistro) e quella centrale (orizzontale) l’istmo.
Ormoni tiroidei come la tiroxina e la triiodotironina sono immagazzinati nella tiroidei e vengono ceduti al sangue grazie all’azione di un altro ormone che stimola la tiroide: la tireotropina (TSH), ormone prodotto dall’ipofisi.
La funzione degli ormoni tiroidei è quella di agire sui tessuti, influenzando i processi ossidativi delle cellule e la liberazione di energia. Tiroxina e la triiodotironina agiscono sul metabolismo basale (maggior consumo di energia o produzione di ossigeno), la prima svolge un lavoro a lungo termine, la seconda solo in acuto. Per esempio, un singolo milligrammo (mg) di tiroxina è in grado di innalzare il metabolismo basale del 3% (Buddecke – Grundriss der Biochemie, 1971).
Gli ormoni tiroidei hanno un marcato effetto anabolizzante sui tessuti, per questo motivo influenzano la crescita. Tuttavia, con un eccessivo aumento dei loro livelli si possono verificare fenomeni di catabolismo proteico.
Durante gli allenamenti, gli ormoni tiroidei provocano un aumento del metabolismo ossidativo mitocondriale ed una maggior sintesi degli enzimi respiratori e dei mitocondri. Ciò è utile soprattutto agli atleti di sport di endurance.
Sempre riguardo all’esercizio fisico, in uno studio di
dopo tre settimane di allenamento coi pesi, i livelli medi di ormoni tiroidei quali la tireotropina (THS), Triiodotironina (FT3) hanno subito un significativo abbassamento, la tiroxina (FT4) è rimasta stabile.Al contrario, con tre settimane di allenamento finalizzato all’incremento della resistenza, i livelli di tireotropina hanno avuto un tangibile aumento.
Più è elevato lo stato di allenamento e maggiore è il metabolismo degli ormoni tiroidei (Terjung e Winder, 1975).
Il grafico in alto a sinistra, mostra il calo della tiroxina (e di altri due ormoni) dopo una serie di stimoli allenanti eccessivi, i quali portano al sovrallenamento.
Riguardo al metabolismo dei carboidrati, la tiroxina porta ad una maggior glicogenolisi a livello epatico e muscolare (degradazione del glicogeno in glucosio). Facilita inoltre l’assorbimento di glucosio dall’intestino.
Per concludere, anche il metabolismo dei grassi è interessato dalla tiroide e dai suoi ormoni. Come? Grazie alla mobilitazione dei depositi di adipe si ha un aumento degli acidi grassi liberi nel sangue ed un maggior metabolismo del colesterolo.
Una carenza cronica degli ormoni porta a problemi nello sviluppo e deficit mentali (oligofrenia).
Grazie per l’attenzione!
Referenze
Weineck J. – Biologia dello sport (2013)
Haff G. and Triplett T. N. – Essential of Strength and Conditioning (3a Ediz., 2008)
Cravanzola E. – La sindrome da sovrallenamento (2017)
[1] Simsch C. et al. – Training intensity influences leptin and thyroid hormones in highly trained rowers (2002)