In passato avevamo ampiamente parlato del sonno e dei suoi effetti sulla salute e sulla performance sportiva. Ora, andremo ad approfondire anche la questione infortuni. Buona lettura!
Per trattare questo argomento prenderemo in esame uno studio di Milewski M. D. e colleghi [1] risalente al 2014.
Dettagli dello studio
Campione di popolazione: 112 studenti sportivamente attivi
Sesso: 54 maschi e 58 femmine
Età media: 15 anni (12-18)
“The students’ responses were then correlated with data obtained from a retrospective review of injury records maintained by the school’s athletic department” ( = Le risposte degli studenti sono state poi correlate con i dati ottenuti da una revisione retrospettiva dei record di infortuni gestiti dal dipartimento atletico della scuola).
Risultati
Dopo 21 mesi di allenamento, gli studenti che hanno avuto un sonno incostante e relativamente breve (inferiore alle 8 ore) avevano una probabilità di incappare in problematiche muscolo-scheletriche molto più elevata (quasi raddoppiata) rispetto a coloro che dormivano 8 o 9 ore.
Conclusioni
Un sonno tranquillo e duraturo può quindi aiutare a nella prevenzione gli infortuni, oltre ad aiutare il recupero nervoso e muscolare, tenendo così a bada il sovrallenamento. Ovviamente è importante avere un buon sonno in cronico, la dormitina occasionale più lunga o più corta non sarà rilevante sul lungo periodo.
Ulteriori approfondimenti: Sonno, ritmi circadiani e attività fisica.
Buon allenamento!
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Referenze
Cravanzola E. – Sonno, ritmi circadiani e attività fisica (2016)
Simpson N. S. et al. – Chronic exposure to insufficient sleep alters processes of pain habituation and sensitization (2017)
[1] Milewski M. D. et al. – Chronic lack of sleep is associated with increased sports injuries in adolescent athletes (2014)