L’alcol fa ingrassare? Contribuisce a formare quell’odiosa pancetta, non facendo così emergere la tanto agognata tartaruga? Influisce sulle prestazioni fisiche?
Cerchiamo di scoprirlo insieme!
Un po’ di nozioni generali
Con la parola alcol si intende l’alcol etilico, la cui formula bruta è C2H5OH. Più in generale, si usa il termine alcol quando si accenna ad una sostanza che presenta un gruppo idrossilico (OH).
L’alcol, anche se si perfettamente sobri, è presente nel sangue in una minima concentrazione: circa 0,03%.
L’alcol, inteso come bevanda ricreativa, è fortemente energetico. Apporta infatti 7,3 kcal per grammo. Per fare un esempio più pratico, un litro di birra contiene circa 36 grammi di alcol, corrispondenti a circa 250 kcal. Queste calorie vengono però dette “vuote” perché l’alcol non contiene né minerali né vitamine.
I circa 36 g di alcol contenuti in 1 L birra determinano un aumento del tasso alcolemico di una persona di 65 kg pari a 0,5 g/L di alcol nel sangue. Proprio da 0,5 g/L in su è vietato mettersi alla guida di veicoli.
La capacità di sopportare l’alcol dipende da caratteristiche individuali come il sesso, la corporatura, la rapidità di assorbimento, lo stato di idratazione del corpo, se si è dipendenti oppure no.
Composizione corporea e salute
Uno studio del 2009 condotto su larga scala, circa 20.000 persone monitorate per più di 8 anni, ha evidenziato un aumento del girovita, sia negli uomini che nelle donne, correlato ad un aumento del peso, senza alcun aumento dell’adiposità addominale, smontando così la diceria della cosiddetta “pancia da birra”. L’aumento del girovita è stato indicativamente del 17% per ogni litro di birra consumato giornalmente [1].
Una meta-analisi un po’ più recente [2] ha preso in esame 47 studi scientifici (35 osservazionali e 12 sperimentali) ed ha concluso che un consumo di birra di circa mezzo litro al dì è difficilmente correlabile con un significativo aumento del peso corporeo. Anche se ciò sicuramente accade con quantitativi maggiori.
Piccole dosi di alcol, per esempio io 20-25 g contenuti in un bicchiere di vino, possono avere dei lievi effetti positivi a livello cognitivo, psichico e circolatorio (effetto protettivo vascolare).
A livello epatico, l’alcol ostacola o blocca la gluconeogenesi, ciò può portare ad uno stato di ipoglicemia. Ovviamente gli effetti negativi non finiscono qui. L’alcol può provocare mal di testa, disidratazione delle mucose ed aumento della diuresi (inibizione della secrezione dell’ormone ADH), smorzamento degli effetti di alcuni farmaci, calo della produzione di testosterone, steatosi epatica (che può trasformarsi in cirrosi epatica prima e coma epatico poi). In alcuni rari casi, possono manifestarsi anche danni al sistema nervoso.
Per concludere, l’abuso cronico di alcol porta le persona a maturare una certa predisposizione alle infezioni. Questo a causa di una chiusura solo parziale della glottide e e di un calo dell’attività battericida.
Performance
Gli unici effetti positivi dell’alcol sulla performance si manifestano a concentrazioni molto basse (0,2-0,4%) e riguardano principalmente la calma e la concentrazione. L’alcol può essere quindi utile durante sport di tiro (arco, freccette) e scacchi.
Superata la soglia dello 0,4%, mano a mano che ci si avvicina all’8% aumentano a dismisura gli effetti negativi dell’alcol, dal peggioramento della coordinazione alla minor capacità di reazione, ridotta capacità cardiopolmonare e prestazione muscolare.
Conclusioni
Il consumo di alcolici in sé ha molto più svantaggi che svantaggi, tuttavia occasionali assunzioni di quantità moderate di alcol non sono poi così dannose se la persona è fisicamente attiva e segue una dieta equilibrata. Ciò che è certo è che l’abuso va assolutamente evitato, anche per questioni di dipendenza.
Grazie per l’attenzione.
Dedico questo articolo a Enrico De Stefani, divulgatore scientifico, appassionato di culturismo e nutrizione, che è venuto a mancare qualche settimana fa. È stato lui per primo a citare degli studi sull’alcol, dandomi così l’idea di scrivere questo articolo.
Ci si vede alla fine del viaggio!
Bibliografia
Weineck J. – Biologia dello Sport (Calzetti Mariucci, 2013)
1 Schütze M. et al. – Beer consumption and the ‘beer belly’: scientific basis or common belief? (2009)
2 Bendsen N. T. et al. – Is beer consumption related to measures of abdominal and general obesity? A systematic review and meta-analysis (2013)