Il tessuto connettivo


Il tessuto connettivo, o di sostegno, serve a strutturare le intelaiature che connettono, sostengono e contengono i tessuti. Vengono classificati in differenti tipi a seconda della loro natura e proprietà e sono caratterizzati dalla massiccia presenza di matrice intercellulare. Ha inoltre funzione di protezione, difende infatti l’organismo da urti e traumi.

tessuto-connettivo

Nell’organismo umano si distinguono:

  • cellule liberamente fluttuanti in materia fluida (assenza il miofibrille);
  • cellule in matrice semi solida-gelatinosa (presenza di sottili fibrille);
  • cellule in matrice semi solida (sottile rete di fibre extra cellulari), suddivise in: tessuto reticolare, tessuto fibroso lasso o areolare, tessuto fibroso denso o bianco, tessuto elastico, tessuto adiposo ed tessuto tendineo;
  • cellule in matrice solida ma elastica (presenza di fibre) formate da: cartilagine ialina, cartilagine fibrosa bianca, cartilagine fibrosa gialla o elastica;
  • cellule in matrice solida (rigida).

In base alla composizione, il tessuto connettivo può essere denso o lasso. Nel primo abbonda la componente fibrosa: tessuto connettivo denso fibroso (fibre collagene di tipo I) e tessuto connettivo denso elastico (fibre elastiche, elastina). Nel secondo, più diffuso, abbonda invece la sostanza amorfa (acellulare). Il tessuto connettivo lasso, in base alla sua composizione fibrosa, può essere suddiviso come segue: tessuto connettivo lasso fibroso (fibre collagene di tipo I), reticolare (fibre collagene di tipo III) ed elastico (fibre elastiche).

Altri tipi di tessuto come quello adiposo, osseo e cartilagineo sono a loro volta considerabili dei particolari tessuti connettivi.

Grazie per l’attenzione!


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Referenze e approfondimenti

Monesi V. – Istologia (Piccin-Nuova Libraria 7a ediz., 2018)

Urso A. – Le basi dell’allenamento sportivo (Calzetti Mariucci, 2012)

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